domenica 30 maggio 2010

Il Concetto di Grounding in Analisi Bioenergetica

Che cosa è?

Il termine “grounding” significa “radicamento” e definisce la capacità di una persona di stare, da un punto di vista fisico, “in contatto” ossia, con i “piedi per terra”, mentre da un punto di vista energetico indica la capacità di mantenere un contatto con la realtà. Perché ciò si realizzi, è indispensabile che l'energia scorra liberamente verso le parti del corpo che sono a contatto diretto con il mondo esterno: organi di senso, braccia e mani, gambe e piedi, pelle e organi sessuali. Più il contatto viene ridotto e più la persona perde il grounding. Il grounding permette quindi alla persona di stare in piedi da adulto responsabile, in contatto interattivo tra corpo e terra, per prendere energia, per scaricare le tensioni e sentire consapevolmente la terra sulla quale poggiamo. Ciò, a sua volta, permette di sentire la stabilità della realtà, la piattaforma dove si costruiscono le fondamenta di ogni individuo. Non è un caso che anche a livello di senso comune si tenda a definire una persona centrata come una persona che ha “i piedi per terra”, mentre una persona che non è nella realtà, come uno che ha “la testa tra le nuvole”. In bioenergetica esistono diversi esercizi per aiutare la persona a radicarsi e gli fanno sperimentare l’importanza di un buon contatto con il suolo al quale effettivamente possiamo abbandonare tutto il peso del corpo. Più il grounding si realizza e più la persona sviluppa un buon contatto con la realtà interna ed esterna e gradualmente può acquisire il diritto di esistere, di occupare un proprio territorio, di esprimersi senza timore che gli altri o gli eventi del mondo lo trasportino come in balia di una tempesta.

Come si realizza e cosa produce?

Il grounding è una posizione estremamente naturale e, proprio per questo, le prime volte può risultare poco comoda!!! Ricorda la posizione assunta dal bambino quando inizia a camminare (proprio perché a maggiore necessità di sentire molto bene il terreno sotto i suoi piedi), ma si ritrova molto nei praticanti di quelli sport che, guarda caso, hanno un estremo bisogno di avere la sensazione del suolo (sciatori, giocatori di tennis, lottatori, ecc…). Consiste nello stare in piedi con le ginocchia flesse e morbide e l'apertura dei piedi paralleli o addirittura con gli alluci lievemente convergenti tra loro, per mantenere le ginocchia in linea. Il bacino è mobile, in posizione comoda situata tra l'antiversione e la retroversione, per favorire il rilassamento della spina dorsale. In questa posizione il respiro tende a divenire più profondo e addominale. Al contrario, più i piedi sono divergenti (a papera) e le ginocchia rigide, più si crea una forte contrazione dell'ano, alla spina dorsale, alla respirazione e al tessuto sottocutaneo; le ginocchia perdono la loro funzione naturale di ammortizzatori del corpo, i piedi a papera generano contrazioni addominali e sfinteriche, mentre le tensioni del tessuto sottocutaneo favoriscono la formazione di cellulite. L’inibizione delle respirazione, poi, diminuisce l’afflusso dell’ossigeno del corpo, riducendo il metabolismo del corpo e l’energia a nostra disposizione. Durante il grounding è possibile percepire delle piccole vibrazioni, che rendono le gambe e il bacino pieni di energia vitale e sciolgono le piccole tensioni accumulate nei distretti muscolari. Attraverso questa posizione è inoltre possibile ottenere molte informazioni sui possibili disturbi fisici che la persona potrebbe manifestare nella quotidianità. Infatti il piede regge l’intero peso del corpo e, una posizione scorretta (arco plantare collassato, eccessivamente sollevato o contratto) può determinare una catena di conseguenze nel resto del corpo (problemi di circolazione, dolori alla schiena, cefalee, ecc…). Il lavoro sul grounding offre quindi la possibilità di iniziare a prenderci cura di noi e degli altri partendo dalle fondamenta e, se vogliamo effettivamente costruire una struttura solida è ovvio che non si possa prescindere da una buona base.

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