martedì 31 gennaio 2012

Il volto di Medusa: corpo e psiche nell’esperienza del trauma

Il tema del trauma, più di ogni altro, evidenzia le strette connessioni fra vissuto corporeo e processi psichici. Nelle esperienze traumatiche la profonda disgregazione del senso di identità è accompagnata da un congelamento del corpo che rimane bloccato nella risposta biologica di autoconservazione. La persona sperimenta una scissione profonda fra emozioni bloccate a livello somatico e processi psichici che, nel tentativo di reintegrare a livello cosciente l’esperienza vissuta, proiettano la persona in una condotta che rafforza essa stessa l’esperienza del trauma. I disturbi collegati che nel tempo possono cronicizzarsi appaiono allora come un tentativo fallito di autoguarigione. Dilaniata fra la paura di rivivere il profondo vissuto di violazione ed il bisogno di riappropriarsi di quelle parti non integrate, la persona può rimanere imprigionata in un cortocircuito emozionale in cui passato e presente continuano a sovrapporsi. Nel lungo processo di trasformazione verso la risoluzione del trauma la mobilitazione del corpo bloccato nella paura diventa allora un passo indispensabile per la riappropriazione di quell’identità psicocorporea che significa guarigione.

Bibliografia

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